La parola al Direttore Responsabile - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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La parola al Direttore Responsabile

 

RIVISTE, GIORNALI E DEMOCRAZIA

di Rinaldo Anastasi



Quando apre una rivista se ne avvantaggia la democrazia. Quando a scrivere sono forze giovani e vitali se ne avvantaggia la società. Quando i contenuti trattati sono improntati alla cultura se ne avvantaggia il progresso.
“La democrazia – diceva Aldo Moro – è l’impegno di tutta la società, e cioè di tutte le persone, a provvedere da sé, in piena autonomia, al proprio ordine ed al proprio sviluppo, come garanzia, la maggiore nell’ordine della giustizia,  che la sorte, che la società riserva a se stessa, comporti un’eguale partecipazione di tutti, un’eguaglianza collettiva di diritti che dia ad ogni uomo, in rapporto alla sua particolare possibilità, il posto che gli compete nella società”.    
Le riviste, in quanto rassegne ragionate di pubblicazioni,  permettono di accedere ad informazioni importanti; consentono a tutti di farsi, in un determinato campo, una propria opinione e di farla pesare; permettono, quindi, ad un numero crescente di cittadini di collaborare, “di provvedere da sé” e di confrontarsi con gli altri. Da questo punto di vista, più riviste o giornali ci sono meglio è; più “editti bulgari” vengono emanati peggio è.
La democrazia non è una parola, è un modo di essere e di vivere, una prassi basata sull’autonomia di pensiero e quindi sull’allargamento dell’area di coloro che contribuiscono a formare l’opinione pubblica. Un’iniziativa che ha “l’obiettivo di aprire un canale alla partecipazione attiva dei giovani”, come quella di Zip, non solo rafforza l’opinione pubblica, ma si traduce in un vantaggio per tutta la società nella misura in cui suscita, ce lo auguriamo vivamente anche se i ragazzi della redazione non lo dicono, fra le tante altre cose, anche il dibattito sui mezzi per garantire “ad ogni uomo, in rapporto alla sua particolare possibilità, il posto che gli compete”.
Socrate nel 399 a.C. fu mandato a morte perché concepiva il potere come arte e competenza, da affidare alle persone veramente preparate. Fu costretto a bere la cicuta da un governo democratico restaurato dopo i trenta tiranni, perché criticava alcune pratiche politiche della democrazia, come quella che riconosceva il diritto di accedere alle cariche pubbliche per elezione popolare: non sempre, e di esempi se ne potrebbero portare a iosa, le elezioni collocano le persone “giuste”. Anzi, spesso avviene che le persone giuste vengano bocciate a beneficio di incompetenti, per utilizzare un eufemismo, che però godono del “consenso di piazza”, di “famiglia” o di partito.
Nessuno oggi ha la soluzione in tasca. Come si fa a valorizzare i capaci ed i meritevoli? Come si affrontano le gravi emergenze del presente? La generazione oggi al potere ha mostrato enormi limiti, perché è stata brava a criticare, ma non a costruire, e quando è toccato a lei ha preso a piene mani dai modelli che criticava.  In filosofia alla pars destruens succede sempre la pars construens; molti ancora oggi, e gli ultimi avvenimenti lo dimostrano, restano bravi a criticare ma non a costruire. Aiutiamo i giovani, dunque, a trovare le giuste soluzioni, partendo da uno studio non formale, come hanno specificato nel  loro progetto i ragazzi della redazione di Zip, ma sostanziale e volto al progresso; da uno studio che, a partire dai temi a loro più cari, faccia da cerniera, da “zip” appunto, fra il passato ed il presente, tra la letteratura e le istanze giovanili.
Proviamo a “zippare”, allora, non nel senso informatico di comprimere, ma nel significato di riconciliare i giovani con lo studio, affinché possano trarre dalla “perenne lezione” dell’esperienza, della letteratura e della filosofia non argomenti da “ripetere” passivamente, ma indicazioni ed esempi dai quali trarre giovamento per aspirare al posto che compete loro e per uscir dalla grave crisi economica, politica, sociale, culturale, morale ed etica che ci attanaglia.



 
 
 
 
 
 
 
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