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Ricette d'autore

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Stufato di Coniglio per Natale

alla maniera di Omero


INGREDIENTI:

1 coniglio
2 cipolle
3 spicchi d'aglio
Olio extra vergine d'oliva
10 pomodori perini freschi pelati
1 cucchiaio di pomodoro concentrato
2 rametti di timo, 2 di rosmarino, 1 manciata di prezzemolo (tutto tritato irregolarmente)
75 ml di vino rosso
2 patate medie pelate e tagliate a tocchetti
2 carote pelate e tagliate
1 manciata di piselli piccoli
2 foglie di alloro
Sale e pepe

PROCEDIMENTO

Cantami, o Diva, del Pelide Achille l'appetito funesto. O Muse che avete dimora in Olimpo, figlie di Zeus, ditemi degli Achei pance vuote le cui scorte erano ammuffite mentre loro assaltavano le alte iliache mura per dieci anni interminabili. Voi che tutto sapete - noi solo la fama ascoltammo, ma nulla vedemmo . ditemi ora lo stratagemma dell'accorto Odisseo che, mentre la fame serpeggiava tra gli Achei gambali robusti come un incendio devastante in un grande bosco sulla cresta della montagna, anziché sgomentarsi fu impaziente di prendere il suo arco e il suo pentolone di bronzo.Così, quando l'Aurora dita rosate apparve, Odisseo si levò dal suo giaciglio e mise l'arco a tracolla. Allacciò i bei sandali ai suoi piedi radiosi e si incamminò verso le dune. Ben presto si imbatté in un coniglio piè veloce che mangiava l'erba tra la sabbia, e allora il divino Odisseo, reggendo l'arma e la faretra piena di dardi, piegò l'arco e scoccò la freccia (…)  Odisseo legò i piedi della possente creatura e se la buttò sulle spalle per portarla al campo degli Achei lungo i lidi del grigio mare, sotto le prore della navi di legno. Allora il glorioso piè veloce Achille smise di piangere e uscì dalla tenda. Si cinse il petto e i lombi con un grembiule di cuoio, spellò il coniglio e lo tagliò sapientemente in parti uguali. Poi afferrò i vari pezzi e li frisse in olio d'oliva finché s'indorarono e il fumo, salendo, raggiunse le cime dell'Olimpo. Lì hanno casa gli dei che regnano suo mortali. Vedendo che il divino Achille non era più nella sua tenda a rimuginare, Menelao prese coraggio e si presentò con gli aromi, il sale e il pepe cospargendoli sul pentolone. L'accorto Odisseo, invece, mescolò il vino dolce nel cratere e lo versò sulla carne, poi tolse il paiolo dal fuoco lasciando il coniglio a marinare per trenta minuti.Il figlio di Atreo, il molto potente Agamennone signore di uomini, tagliuzzò la cipolla e versò lacrime così come un nero torrente, che scorrendo a precipizio lungo la faccia rocciosa di uno strapiombo insuperabile, versa le sua acque torbide; allora, incollerito, disse che era cosa indegna di un re e che non avrebbe più tagliuzzato. Achille tritò l'aglio e, in un pentolone a parte fornito dall'Atride, lo mise a friggere insieme alla cipolla, e così continuò finché la cipolla non cominciò a indorarsi. Poi aggiunse i pomodorini, il concentrato, le verdure e le foglie di alloro e fece scaldare e sobbollire per circa quindici minuti. Fu il saggio Nestore, consigliato da Atena, che li persuase a unire i contenuti delle due pignatte in una sola. E quella lasciarono cuocere lentamente in un punto dove il fuoco ardeva meno robusto, per un'ora, in modo che il coniglio diventasse tenero e morbido. Allora Achille offrì una preghiera al potentissimo Zeus dalle nere sopracciglia. Versò il vino nel cratere, lo mescolò e alzò gli occhi al cielo:" O Cronide che abiti l'alto Olimpo, ascoltami come mi ascoltasti in passato, onorandomi ed esaudendo le preghiere al di là del mio desiderio. Guarda, infatti, come ho lavorato sodo con le mie stesse mani, cotto il coniglio e compiuto offerte con le sue viscere. Concedi che il cibo sia buono e che la mia famiglia venga apprezzata dagli Achei ò non solo quando le mie mani infuriano invincibili sui Troiani - , e che il pasto si consumato in concordia, senza dispute trai capi degli Achei occhi vivaci". Così disse pregando, e il saggio Zeus udì il figlio di Peleo. Accolse una preghiera ma non l'altra; accordò che il cibo fosse buono, ma non che fosse gustato in armonia.


Tratto da:  La zuppa di Kafka Storia della letteratura mondiale dalle origini a oggi, in sedici ricette di Mark Crick un libro di “ricette letterarie” scritto da un simpatico falsario che potrà aiutarvi a cucinare un pranzo di Natale squisito e originale o che può costituire un regalo divertente  per gli amanti della cucina e della letteratura.

 
 
 
 
 
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