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un percorso sulla danza

danza e letteratura, ballo, feste da ballo, società, romanzi, Fids, sport, austen, gattopardo

Un percorso danzante
LA DANZA DAL MONDO ANTICO AI NOSTRI GIORNI
Da rito sacro a pratica sportiva

di Ylenia Jessica Micale

Tra le arti sceniche dell’antichità, il teatro e la musica, troviamo anche la danza, arte che ha come strumento il corpo e che relaziona quest’ultimo alla mente in un rapporto finalizzato all’armonia e alla gioia. Non a caso il termine italiano danza (così come il francese danse, l'inglese dance e il tedesco tanz), derivano dalla radice tan dell’antico sanscrito che è associata al concetto di gioia. Danza è un modo d’essere e un modo di esprimere se stessi, un modo per scoprire il proprio corpo e le proprie sensazioni.
La danza è da sempre considerata in ambito teatrale come una forma d’arte e di spettacolo dotata di grande potere espressivo. Già nelle tragedie e nelle commedie greche, il coro si esprimeva danzando. Nelle ballate della lirica provenzale le parole si univano alla musica e alla danza; nel vocabolario dantesco il termine danza viene utilizzato spesso, talvolta per creare suggestive similitudini.  Nel Canto XIX del Purgatorio, ad esempio, è interessante notare come Dante rappresenti le tre virtù teologali che danzano attorno a lui (Tre donne in giro, dalla destra rota, venian danzando… ), così come nel Paradiso le anime cantano e danzano la loro beatitudine, formando due corone che girano in versi opposti, creando così una doppia danza (canto XIII, v 20). La danza nel Paradiso dantesco non è solo un simbolo di felicità ma svolge anche la funzione di rappresentare il modo in cui i beati si dispongono nelle sfere celesti. L’armonia del moto dei beati riprende l’armonia delle danze di fine Medioevo e inizio Rinascimento.
Nelle civiltà antiche, indiane, cinesi ed egiziane, la danza raffigurava il corso armonioso degli astri oppure era considerata (lo è tuttora presso alcune tribù) un mezzo con il quale venerare gli dei. In Europa, invece, dopo la condanna espressa dalla Chiesa durante il Medioevo, nel XVII secolo la danza, sopravvissuta alla censura ecclesiastica solo nel mondo popolare, conobbe un periodo di splendore e venne accolta presso le corti italiane e francesi. Fu riconosciuta come un’arte raffinata e divenne un’espressione della società del tempo. Non a caso molti scrittori come Madame de la Fayette ne La princesse de Clèves, inserirono spesso all’interno dei loro romanzi feste da ballo, occasioni di piacevoli incontri e utili a instaurare relazioni sociali o amorose… La principessa di Clèves, proprio durante un ballo si innamora di Messieur de Nemours e tra i due scatta il colpo di fulmine… Anche Flaubert, nel 1800, descriverà dettagliatamente in Madame Bovary il ballo presso il Marchese di Andervilliers  e il ballo al castello La Vaubyessard. Allo stesso modo faranno Jane Austen in Northanger Abbey, descrivendo i balli a cui partecipa Catherine Morland, la protagonista del romanzo, oppure in Orgoglio e Pregiudizio in cui la vita di una cittadina di provincia ruota attorno alle feste da ballo. Celeberrimo il ballo de Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa soprattutto dopo che Claudia Cardinale ha prestato il volto alla bella Angelica.
La danza ai giorni nostri non è più semplicemente una convenzione e ha perso quel ruolo di aggregazione sociale che ha rivestito in passato.  Ognuno è libero di scegliere secondo le proprie aspirazioni: tra danza di coppia, moderna, del ventre, contemporanea, classica, jazz, breakdance e così via… si può ballare per puro divertimento in discoteca  oppure si può scegliere di non ballare affatto. Oggi la si può praticare anche come sport. Essa, infatti, si è evoluta come disciplina sportiva con proprie regole, competizioni e gare agonistiche il cui livello varia dall'amatoriale al professionistico. Per questo sono nate delle associazioni come la Federazione Italiana Danza Sportiva, denominata FIDS, che è stata riconosciuta dal CONI che ne ha definito le normative. Altri enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, come ad esempio il Centro Sportivo Italiano, l'M.S.P. Italia, la UISP, l'A.I.D.C.,  organizzano competizioni a carattere puramente amatoriale con regole affini a quelle emanate dalla FIDS.
La danza aiuta chi la pratica a crescere ed insegna tantissimo… a non pensare ai problemi, a mantenersi in forma, ad entrare in armonia con se stessi, ad essere felici e pieni d’energia. Insegna, innanzitutto, a non mollare nei momenti difficili; insegna la determinazione, il rispetto per gli avversari, per se stessi e per il gruppo; insegna la fatica, lo spirito di sacrificio e che i sogni possono diventare realtà.. in poche parole insegna il ritmo e il segreto della vita! In pista i ballerini sembrano così belli e pieni di vita come se niente li turbasse… ma i loro piedi rivelano molto più di quella fugace apparenza…
Danzate, o lettori! Perché, come disse Nietzsche, la danza in tutte le sue forme, non può essere esclusa da una nobile educazione. Occorre saper danzare con i piedi, con le idee, con le parole e bisogna saper danzare anche con la penna.

 

Trailer Dirty Dancing

Trailer Shall we dance

 
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