Le 5 leggi della Stupidità umana - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Le 5 leggi della Stupidità umana

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E’ possibile calcolare la stupidità con rigore scientifico?
LE 5 LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA
Un piccolo asSAGGIO per scoprire quanti stupidi vi circondano o quanto lo siete voi stessi

di Primavera

Spaventati dai possibili esiti di un test sul vostro quoziente intellettivo che vi collochi al di sotto della media della popolazione mondiale, sfuggite le innumerevoli domande di logica, matematica, memoria?   Rassicuratevi non propongo la solita serie di quesiti che, ammettiamolo, sembrano tirati fuori da una settimana  enigmistica!
La vostra intelligenza si lasci solleticare da ben altra cosa: concedete a questo breve scritto un po’ del prezioso tempo che la vostra intelligenza starà sicuramente mettendo a frutto applicandosi nella scoperta del punto di svolta nella scienza del XXI secolo … Ecco si, lasciate che vi sia sottoposto - no, no, non si tratta di un test -  uno strumento scientifico per misurare la vostra stupidità. Sappiamo  che non accettereste metodo di indagine meno rigoroso per arrivare eventualmente a riconoscere la stupidità che c’è in voi. Peraltro, certi della vostra intelligenza, sappiamo che non resisterete dall’applicarlo prima di tutto agli altri!  
Zip vi suggerisce una Teoria che consente di rispondere alle domande che ognuno si è posto almeno una volta nella vita: QUANTO SONO STUPIDO? QUANTI STUPIDI CI SONO IN GIRO?
Badate, la scientificità della teoria è indiscussa, se non altro perché a formularla è l’autorevole storico dell’economia Carlo Maria Cipolla, studioso di fama internazionale  che, oltre a numerose pubblicazioni  tradotte in diverse lingue, ci regala anche poche ma preziose pagine in un saggio intitolato “Le leggi fondamentali della stupidità umana”. Non siete ancora convinti della serietà ed autorevolezza dell’opera? Date una rapida scorsa alle pagine del libello: vi convincerà la rigorosa formulazione delle 5 leggi fondamentali sulla stupidità umana (e relativi corollari) accompagnate da spiegazioni al tempo stesso approfondite ed esilaranti: l’autore riesce a rompere fin dall’esordio il connubio tra lo stile saggistico e  la ponderosità del genere, connubio che purtroppo è tanto radicato nelle convinzioni del lettore comune.
Troverete anche dei grafici il cui ruolo esplicativo e la cui importanza non è da trascurare: da economista qual è, Cipolla non poteva che fondare la teoria sulla stupidità su un’analisi costi – benefici applicata alle condotte umane. Nel leggere il trattatello siamo convinti che non resisterete a  tracciare su un foglio di carta gli assi cartesiani e misurare la vostra … intelligenza, certo!
Siamo sicuri  infatti che vi collocherete nel quadrante I del grafico che riportiamo sotto:

 
 
 
 

ISTRUZIONI PER USARE IL GRAFICO

Da qualsiasi azione o non azione ognuno di noi trae un guadagno o una perdita e allo stesso tempo determina un guadagno o una perdita per qualcun altro.
I guadagni e le perdite possono essere illustrate con un grafico.
Il grafico si riferisce a un individuo che chiameremo Tizio. L'asse delle X misura il guadagno (alla destra del punto O) o la perdita (a sinistra del punto O) che Tizio ottiene dalla sua azione.  L'asse delle Y, rispettivamente sopra e sotto il punto O, misura il  guadagno o la perdita della persona, o delle persone, con cui Tizio ha a che fare.
Se Tizio con la sua azione danneggia se stesso (quadrant H - S) è indubbiamente uno stupido.
E' stupido anche se causa involtariamente una perdita a un'altra persona (S o B) a meno che, è ovvio, la sua azione non sia stata motivata dal desiderio di nuocergli (in questo caso pur essendo nel quadrante B non sarà stupido ma solo cattivo). Non è sicuramente uno stupido chi si colloca nel quadrante I.

L’autore, peraltro, sembra trascurare l’eventualità di applicare la teoria ad una impietosa autovalutazione da parte del suo lettore che considera intelligente già per il sol fatto di avere in mano il suo trattatello.  Cipolla costruisce, infatti, il saggio in forma di analisi della categoria dello stupido e delle sue tipiche manifestazioni comportamentali proprio al fine di mettere il guardia il lettore da tali individui e dalle funeste conseguenze che le loro azioni possono generare.
Siamo certi tuttavia che nessuno dei lettori di questa rivista rifiuterà di farsi primo oggetto di applicazione delle ineluttabili leggi del Prof Cipolla. Questa operazione preliminare è consigliata non fosse altro  perché proprio la Prima Legge Fondamentale afferma che “sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.” Insomma, meglio anzitutto fugare il dubbio circa la propria estraneità all’oggetto del trattato!
Del resto, se vi trovate in mano il saggio del prof. Cipolla, evidentemente avrete già avuto occasioni di contatto con gli esponenti dell’eterna categoria umana degli sciocchi, tali da farvi cercare nelle parole dell’autorevole economista un lume scientifico se non addirittura conforto dalle sciagure che tali soggetti vi hanno causato.
Non voglio riportare in questa sede i cinque enunciati scientifici che fondano l’irriverente teoria: il saggio è breve e di agevole lettura! Davvero  darebbe dimostrazione di pigrizia mentale (se non di vera e propria stupidità! ) chi, incuriosito dai pochi stralci qui riportati, non ne gustasse la lettura diretta.Certo, stando alle acquisizioni di Cipolla, “il fatto straordinario circa la frequenza della stupidità è che la natura riesce a fare in modo che tale frequenza sia sempre e dovunque uguale alla probabilità σ indipendentemente dalla dimensione del gruppo, tanto che si ritrova la stessa percentuale di persone stupide sia che si prendano in considerazione gruppi molto ampi o gruppi molto ristretti.”
Stando a questa affermazione, supportata da numerose osservazioni empiriche, circa la costante percentuale  di persone stupide in ogni gruppo, rimane il dubbio che non saranno esonerati nemmeno i lettori di Zip e che una percentuale analoga di loro non terrà conto della preziosa opportunità di approfondire allegramente la conoscenza di questa celebre (e funesta) categoria umana!

 



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