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key: giovani e il tempo, opportunità, coraggio di vivere, carax, ombra del vento, carpe diem, tempus fugit, seneca
LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITA’ UMANA / RAGAZZI, ABBIAMO IL CORAGGIO DI VIVERE? / DAMMI 1000 BACI… / LA DANZA DAL MONDO ANTICO AI NOSTRI GIORNI / LA VERA STORIA DEL CONTE DRACULA / CHI HA RUBATO LA GIOCONDA? / MURALES DI OGGI E DI IERI / «IL CINQUE MAGGIO»: INNO ALLA FEDE / I CLICHE’ DEL I AMORE: VITA NOVA / THE BIG BROTHER
"Certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento…"
MA NOI, RAGAZZI, ABBIAMO IL CORAGGIO DI VIVERE?
Se usassimo davvero il nostro tempo per creare occasioni di vita…
di Laura Micale
Ripensate ad una giornata estiva quando scalzi, al mare, allungate i polpastrelli delle dita dei piedi, richiudendoli poi su sé stessi per sentire quella piacevole sabbia calda che granello dopo granello scivola via… lo rifate di nuovo e poi di nuovo … Sarebbe bello poterlo fare in quei momenti in cui non sentiamo più la terra sotto i piedi, quando ci basterebbe un qualsiasi sostegno a cui appigliarci, una qualsiasi speranza, anche un misero granello che, incastrato tra le dita, portiamo a casa …
Siamo degli sfaticati noi giovani? Come dice qualcuno, degli inconcludenti, contenti di stare fino a 30 anni all’università? Ci culliamo sull’amaca fissata da un lato al borsellino della mamma e dall’altro alla carta di credito di papà? Degli scansafatica che non provano a guardare oltre il naso per cercare delle opportunità? Ma queste opportunità ci sono davvero? Ci fermiamo a pensare a quello che facciamo, ai nostri progetti, se stiamo agendo bene, a quello che vorremmo essere domani... E nel frattempo Tempus fugit e noi abbiamo l’impressione che lo stiamo sprecando.
Se anche noi come i protagonisti del film In time, uscito il mese scorso nelle sale cinematografiche, potessimo comprare i nostri giorni, decidere sul nostro tempo… sarebbe perfetto perché a volte 24 ore non bastano per fare tutto quello che si vuole! Senza contare i rimpianti per una scelta sbagliata, per una parola di troppo, per aver tradito il nostro amore e quella maledetta voglia di cancellare ogni traccia lasciata dal nostro percorso quando, pieni di rancore e di rabbia perché le cose non vanno come vorremmo, vorremmo solo sparire come ha fatto Juliàn Carax nel romanzo L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon. Carax ha cancellato sé stesso, ha bruciato ogni copia dei suoi libri in commercio e tutte le persone che avevano fatto parte della sua vita, compreso il giovane lettore Daniel Sempere che, nel Cimitero dei Libri dimenticati, un tempio tenebroso, segreto e labirintico dove preservare i libri dalla furia del tempo, aveva trovato una copia del suo romanzo intitolato L’ombra del vento che decide di custodire gelosamente. Daniel scopre a poco a poco la vita dello scrittore mentre emergono storie di passioni illecite, di amori proibiti, di amicizie e lealtà assolute, di follie omicide e macabri segreti... una storia che somiglia sempre più alla vita di Daniel che cresce pagina dopo pagina, diventando un uomo. L’ombra del vento, uscito nel 2001, ha inquietato i lettori di tutto il mondo, ha venduto oltre otto milioni di copie ed è è stato tradotto in trentasei lingue. Zafon, oggi autore di successo mondiale, ha iniziato con libri per ragazzi, con il passaparola dei lettori, arrivando al vertice delle classifiche letterarie dei migliori scrittori dei nostri tempi grazie alla perseveranza e al talento.
Noi abbiamo il coraggio del domani? Siamo pronti a scommetterci, a rischiare o siamo anche noi dei Juliàn Carax?
Un grande uomo, un giorno scrisse: “Certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza. Pensaci bene: della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto. Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo, e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata. Dunque, [...] metti a frutto ogni minuto; sarai meno schiavo del futuro, se ti impadronirai del presente. Tra un rinvio e l'altro la vita se ne va. Niente ci appartiene, [...] solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l'unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire. [-
Avete capito di chi sono queste parole? Di Seneca! Potreste dire che è un uomo vissuto tra il 4 a.C. e il 65 d.C.? Sembra così attuale, come se si stesse rivolgendo a noi ragazzi di oggi! In effetti queste parole sono tratte dalle Lettere a Lucilio (1,1-
Impariamo, ragazzi, ad essere responsabili del nostro tempo perché, come disse un altro autore latino, Quinto Orazio Flacco: “Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse. Cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani.” Le gioie, i sogni, gli entusiasmi, le emozioni, le passioni, le avventure, la freschezza, le idee, la forza che possediamo devono trasformarsi in occasioni di vita, in opportunità, in solide certezze del futuro, per rivendicare la meraviglia e il coraggio dei nostri anni. Impariamo da questi saggi, non sprechiamo il nostro tempo e diamoci da fare per far valere le nostre qualità e far brillare la parte migliore di noi!