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Le maschere non appartengono solo al Carnevale e al Teatro...
C’E’ BISOGNO DEGLI ALTRI PER APPARIRE A NOI STESSI?
Grande Fratello, chirurgia estetica, social Network: quando la maschera diventa stile di vita
di Laura Micale
C’è chi fa della propria vita un’opera d’arte, chi ricerca sensazioni intense e rare negando ogni credo e sentimento, chi consuma la propria vita nell’astrattezza dell’identità, chi logora il palcoscenico nella routine della quotidianità, chi vela la propria natura imperfetta con il botox o grazie ad un patto con il diavolo… Sono tutte maschere, prodotto di un ipocrita intelletto che tesse un’identità teatrale per rendere la sua vita più ampia, ricca e piena.
La maschera del Carnevale è, dunque, la più semplice e la più ingenua delle maschere… In quale ambito dobbiamo cercare le altre? Nel teatro o anche nella realtà? Nella comicità o nell’introspezione psicologica? Lo si potrebbe chiedere a Pirandello e guardare insieme a lui la vecchia signora imbellettata, coi capelli ritinti, tutti unti di non si sa quale orribile manteca, [-
Non è solo Pirandello a cercare la maschera fuori dalle sue sedi legittime e codificate, il Carnevale e il palcoscenico, nella vita quotidiana, nella realtà… da Kafka a Freud, da Svevo a Stevenson, da Shakespeare a Tolstoj, da Brecht a Wilde, da Hawkins a Poe, da Goldoni a Molière si plasma un percorso dalle lontane radici, che ha sempre il medesimo scopo: mettere a nudo la sicurezza della maschera indossata dagli uomini quotidianamente, affondando sprazzi di luce nell’opacità della coscienza e facendo emergere il dolore di chi si scopre nell’inermità individuale, nel disagio della nevrosi.
Ma che significato assume la MASCHERA? In fondo, chi la indossa è semplicemente un’altra persona… Non a caso, in latino il termine persona indica il volto dell’individuo ma anche la maschera dell'attore e il personaggio da esso rappresentato. Pertanto, quando un uomo indossa una maschera tende ad identificarsi con le forme ed i comportamenti archetipici che la maschera stessa simboleggia e veicola. Ne consegue che quei comportamenti diventano preponderanti rispetto ai comportamenti che normalmente caratterizzano l’individuo che la indossa. Mentre nelle società primitive la sovrapposizione uomo-