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Specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?
l'evoluzione del canone di Bellezza e il culto dell'immagine
di Ylenia Jessica Micale
I cosmetici vanno a ruba, i dietologi incassano, gli estetisti aprono nuovi centri di bellezza, i chirurghi hanno l’agenda sempre piena di appuntamenti, gli stilisti e i parrucchieri propongono modelli sempre nuovi e alla moda per avere un look sempre più attraente; il web e la pubblicità bombardano di idee sbagliate le teste di donne e uomini sempre più ossessionati dal proprio aspetto fisico, dal forte desiderio di apparire belli ed unici. Per molti si tratta una sfida quotidiana, incessante, che spesso genera invidia proprio come nel caso delle sorellastre della celebre favola di Cenerentola che, non potendo competere con lei, decidono di ricoprirla di stracci, proibirle il ballo e ogni possibile incontro con il principe. O ancora, si potrebbe citare la matrigna di Biancaneve: in questo caso l’invidia degenera in odio e cattiveria estrema al punto da desiderare la morte della bella invidiata. Viso angelico e chiome bionde lucenti come il sole: questo era uno dei canoni della donna considerata bella al tempo del Dolce Stil Novo. In carne e formosa nella pittura del Rinascimento. Taglia 38, labbra carnose, glutei sodi, quarta di seno, 1.75m di altezza: ecco il canone di bellezza del mondo odierno. Poi se l’intelligenza e la genuinità non le possiedi, a questo nessuno dà peso. Shakespeare disse, e non a torto, che "la bellezza provoca i ladri più dell'oro" ma, al di là dell’istante in cui colpisce l’apparenza, cos’è che effettivamente lascia una traccia? Il trucco? L’abito griffato? Il look alla moda? No, come conferma Gibran,”la bellezza non è nel viso. La bellezza è nella luce del cuore". Intellettuali, scrittori e filosofi nel corso dei millenni hanno cercato di definirla attraverso canoni oggettivi. In realtà, però, l’obiettivo si è rivelato arduo e impossibile, poiché il Bello è strettamente connesso alle emozioni di ciascun uomo ed esiste un’infinità varietà di gusti. Risultano veri i versi della canzone di Marlene Kuntz:
“noi sereni e semplici o cupi ed acidi,
noi puri e candidi o un po' colpevoli
per voglie che ardono:
noi cerchiamo la bellezza ovunque”
… e cerchiamo di imitare gli idoli della televisione per trovare in noi una qualche gratificazione; Molte sono le ragazze che cercano di vincere a tutti i costi i concorsi di bellezza, anche a discapito della salute, che passano intere giornate a controllare il proprio peso sulla bilancia, rinunciando ai piaceri della tavola per raggiungere la taglia imposta dagli organizzatori delle sfilate di moda. Ma adesso basta! Cosa ne facciamo di modelle magrissime, senza forme e dal viso sempre triste? Per combattere l’anoressia e tanti altri disturbi psico-
E che dire dei super palestrati? Siamo proprio sicuri che quei fisici mozzafiato siano un dono della natura o il frutto di ore di palestra? Purtroppo nella maggior parte dei casi, molti giovani pur di raggiungere un certo fisico in modo facile e veloce assumono anche pasticche e integratori, procurati illegalmente, volti a incrementare la massa muscolare e le prestazioni fisiche, danneggiando l’organismo.
L’estetismo ottocentesco più che mai ha esaltato il concetto del Bello, fino ad assumere una concezione estetica della vita. Già con l'Umanesimo ed il Rinascimento germogliarono le prime sensibilità al bello, senza mai raggiungere, però, un vero e proprio culto. Tutti vorrebbero restare sempre belli e giovani, ma si sa che la bellezza esteriore col tempo sbiadisce, mentre quella interiore se curata con la stessa minuziosità della prima, resta e cresce. Simpatiche e costose le creme anti-
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