Vendetta, letteratura e teatro - Spanish Tragedy” di Kyd - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Vendetta, letteratura e teatro - Spanish Tragedy” di Kyd


Vendetta, la regina immortale
Quando abita il cuore, la follia invade la mente.

di Ylenia Jessica Micale


In un’era come questa, regina è la vendetta, insieme ai suoi fratelli : odio, gelosia, rabbia, follia. Sembra l’incipit di una favola, eppure  è ben lungi dall’esserlo. Quotidianamente si leggono sui giornali, sulle riviste e sul web, notizie di uomini e donne assassinati brutalmente per vendetta. Ma chi si vendica, cari lettori, perché lo fa? Avete mai pensato a quale sia il reale motivo che spinge, un uomo o donna che sia, alla vendetta? E’ la sete di giustizia. Di una giustizia, che nella mente di molti diventa ottenibile solo con atti amorali e gesti estremi, che di conseguenza appaiono leciti ai suoi occhi. E’ ovviamente un concetto erroneo. Più che erroneo, per la verità, lo si dovrebbe definire folle. Follia, infatti, è l’inseparabile amica di Vendetta.
Il mondo cambia, ma per certi versi rimane sempre lo stesso. L’era elisabettiana, con i suoi scandali politici, i suoi temi turbolenti e le sue inquietudini, non riflette forse in qualche modo la nostra? Il teatro elisabettiano fu uno dei momenti di maggiore intensità del teatro inglese. Con questa espressione si intende la produzione teatrale sviluppatasi fra il 1558 e il 1625, durante i regni dei sovrani britannici Elisabetta I e del suo successore Giacomo I d'Inghilterra. Il termine, nella sua accezione di teatro rinascimentale inglese, fa riferimento ai fenomeni teatrali fioriti in tale periodo. Il teatro elisabettiano, viene tradizionalmente associato a due grandi figure: alla regina Elisabetta, da cui trae il nome, e a William Shakespeare, massimo esponente letterario e uno degli autori teatrali più importanti d’Europa. La letteratura di quel periodo riflette, come sempre accade, la situazione storico-politica e i gusti del tempo. Tra i numerosi temi cari a Shakespeare e agli scrittori elisabettiani, quali il gusto del macabro, la follia, la lussuria, il machiavellismo, campeggia il tema della vendetta. La tragedia della vendetta, però, non fu una novità assoluta della tragedia shakespeariana, in quanto fu anticipata da uno dei suoi più notevoli precursori, Thomas Kyd che, con la sua “Tragedia Spagnola”, diede avvio ad una serie di drammi di tal genere.  Su questa scia, testi analoghi saranno scritti successivamente da Marlowe, Marston, Webster, Ford e tanti altri.
La “Spanish Tragedy” di Kyd fu una delle tragedie più popolari del teatro elisabettiano e causa per gli studiosi di numerosi problemi testuali, cronologici e critici. Essa fu composta parte in verso sciolto, parte in rima. Quest’opera appare interessante specialmente a chi ama leggere qualcosa di profondo e di intrigante. La trama si dipana a partire dall'apparizione del fantasma di Andrea, giovine morto in guerra, all'amata Bellimperia. Quest’ultima decide, dopo l’apparizione, di vendicare la morte dell'amato ma finisce per innamorarsi di Horatio. Balthazar, tuttavia, uccisore di Andrea, ucciderà anche Horatio, provocando l'ira del padre di quest'ultimo, Hieronimo. Questi, fingendosi pazzo, vendicherà il figlio prima di compiere una carneficina nella quale lui stesso rimarrà coinvolto.
Come ammise il Dawson nel suo Journal of Dramatic Theory and Criticism, la vendetta è strettamente collegata alla follia, poiché colui che vuole vendicarsi, molto spesso, nel perseguire il suo scopo perde la ragione e diviene folle. Emblematico è il caso di Hieronimo così come quello di Amleto e di re Lear che tragicamente ci ricordano alcuni personaggi della cronaca odierna. Ciò che  rende il genere della tragedia, antica o moderna, sempre attuale è la sua capacità di rappresentare le pulsioni più oscure e istintive dell’animo umano ossia quei sentimenti e stati d’animo che la cultura, l’educazione e l’evoluzione sociale non riescono a modificare. Per tale motivo vedere o leggere un’antica tragedia greca o un testo di Shakespeare diventa una preziosa occasione per leggere dentro di noi e, nello stesso tempo, per interpretare gli eventi drammatici dei nostri giorni di cui non riusciamo a rintracciare la causa e la ragione.
Nel dramma d’età elisabettiana è notevole l’influenza di Seneca e della cultura italiana. Lascio a voi lettori e alla vostra curiosità, il compito di esplorare ogni sfaccettatura del teatro e della letteratura elisabettiana, di cui fortunatamente possediamo una vasta eredità, che sicuramente saranno in grado di stupirvi.


 
 
 
 
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