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"Tradire chi si fida di noi è molto più grave che tradire colui che sta sull'avviso"
Se un'amicizia viene tradita
Amicizia tradita nella vita, nei libri e nella letteratura
di Ylenia Jessica Micale
Scrittori, poeti, saggisti, uomini e donne, sin dai tempi più remoti hanno discusso vivamente su uno dei sentimenti universali più importanti, l’amicizia, immortalando i loro pensieri nelle loro opere o tra le pagine di qualche romanzo che non passa mai di moda, proprio per il valore intrinseco di questo sentimento.
Tutti sappiamo cos’è l’amicizia ma pochi l’hanno conosciuta veramente. Quel che è certo è che essa è una merce rara. Come ogni cosa c’è sempre la possibilità che venga corrotta da altri fattori, quali l’opportunismo e la convenienza. Si considerano amici quelli con cui è possibile scambiarsi i favori, divertirsi e ridere insieme, coloro da cui si spera di ottenere un qualcosa o coloro con cui si resta in contatto per non rimanere soli senza, però, realizzare mai un vero dialogo.
Ma la vera amicizia cos’è? Il buon Aristotele l’ha definita un "frutto che matura lentamente" e in questo non può che aver ragione, così come ha ragione la scrittrice Susanna Tamaro che la paragona ad una tazza annerita dal tempo, costruita con pazienza e fedeltà, metaforicamente intesi come un mattone e una radice, poichè la pazienza è l’antidoto alla fretta, la fedeltà al consumo.
Naturalmente gli esseri umani non sono perfetti e gli errori sono inevitabili. Crescendo impariamo a conoscere le delusioni e i tradimenti ma ciò non deve impedirci di credere in questo sentimento o di sperare in nuove amicizie. Come scrisse Epicuro "non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita, ma è necessario correre rischi per amore dell'amicizia."
Il segreto dell’amicizia, secondo Jean de la Bruyère, sta nel perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. Per l’appunto, i piccoli difetti possono essere perdonati ma, per ciò che concerne i tradimenti veri e propri, il perdono si fa più ostico.
Gesù è stato capace di perdonare Giuda, il suo infimo traditore, e insegna il perdono… ma quanti di noi sono veramente disposti a perdonare? Dipende dalla tipologia di tradimento risponderebbe qualcuno.
Se fosse ancora vivo, Dante risponderebbe che "tradire chi si fida di noi è molto più grave che tradire colui che sta sull'avviso". Non ha simpatia il poeta per i traditori che colloca nell'abisso più profondo dell’Inferno. Ma tradire l'amico, secondo il suo parere e quello di molti, significa commettere il crimine più imperdonabile.
All’interno della grande varietà di opere letterarie che affrontano questo tema, si può citare l’opera shakespeariana Othello e ricordare il tradimento di Iago nei confronti del suo signore. Ecco, Lago rappresenta il classico machiavellico, figura del male che cerca di manipolare Othello, con la sua finta amicizia. Infatti, egli stesso confessa, nell’atto I dell’opera, che certuni "prodigando ai padroni le apparenze dello zelo, riescono a fare il proprio interesse, e quando si son foderati i mantelli, fanno omaggio a se medesimi". Dice anche: "questa è gente d'un certo carattere, e confesso che io sono uno di costoro, perché, signor mio, com'è certo che siete Roderigo, se io fossi il Moro non vorrei esser Iago, ché servendo lui, io servo me solo". Attraverso questa tragedia, e in generale attraverso tutte le intrigate vicende shakespeariane, è curioso e interessante scoprire i marchingegni della mente umana che condizionano anche la nostra quotidianità
Un libro che negli ultimi anni ha riscontrato una certa eco nella scena letteraria è sicuramente Il cacciatore di aquiloni, primo romanzo dello scrittore americano di origine afgana Khaled Hosseini, pubblicato in Italia nel 2004. Si tratta di una storia di amicizia tra due bambini che poi diventano due uomini, di un tradimento e di un rimorso che rimarrà sempre nell’animo di uno dei protagonisti. La guerra fa da sfondo a tutto il romanzo. E’ banale pensare di poter riassumere il libro in poche parole: solamente con un’accurata lettura è possibile comprendere la profondità della storia e cogliere le sfumature che fanno la differenza.
Quando perdiamo un amico, quando siamo feriti da un suo inatteso tradimento, quanto ci piacerebbe pensare che un giorno la sorte ci rivelerà di colpo che quel tradimento non è mai veramente avvenuto per poter così ricomporre i cocci del nostro animo ferito. Quanto vorremmo scoprire che si è solo trattato di un malinteso, di uno sbaglio proprio come accade nel romanzo l’Amico Ritrovato di Fred Uhlman e poterci così, come il protagonista Hans Schwarz, quantomeno riappacificare con la memoria del nostro vecchio amico.
Talvolta la vita ci fa questi regali… più spesso ci lascia con l’amaro in bocca e con la consapevolezza dell’umana debolezza.
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