L'illusione ottica della Fata Morgana - fenomeno - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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L'illusione ottica della Fata Morgana - fenomeno

 
 

Città, navi e marinai "fantasma" che compaiono sull'acqua?
E' colpa della Fata Morgana!

di Christian Ferro

La Fata Morgana, fenomeno conosciuto anche in riva allo stretto di Messina, ha da sempre affascinato chi ha assistito alla sua comparsa e contestualmente alimentato miti e leggende. Parliamo di questo fenomeno quando, guardando verso il mare, abbiamo l’impressione di vedere ciò che in realtà si trova alle nostre spalle. A volte è possibile aver rappresentata l’intera città, anche se più spesso, semplicemente, una parte di essa o figure umane in movimento. Ma, vi chiederete, cosa sottende questo fenomeno?
Per spiegarlo pare ragionevole introdurre alcuni principi fisici. Quando pensiamo all’aria, dobbiamo immaginarla esattamente come un fluido, dotato di un suo volume, densità, temperatura, etc … un fluido come l’acqua o l’olio. Come è noto, questi due liquidi sono immiscibili e tendono a restare separati l’un l’altro nettamente, tramite una superficie detta interfaccia. Ora pensiamo a due masse d’aria che si affiancano l’un l’altra. Una massa, omogenea, staziona sulla terraferma; questa ha le caratteristiche di essere calda e secca. Un’altra, invece, scorre sul mare, sovente più freddo, il quale avvicina l’aria soprastante alle sue caratteristiche. Questi due fluidi (aria calda e secca e fresco-umida marittima), come si intuisce facilmente, hanno caratteristiche di densità diverse e, allorché si trovino a scorrere vicendevolmente senza scambi di calore, tenderanno a rimanere affiancate, proprio come fanno l’acqua e l’olio. Ma perché è così importante sapere che restano separate formando questa interfaccia? Perché l’interfaccia, rappresentando una discontinuità improvvisa della densità, provoca una quota di riflessione dei raggi luminosi (insieme ad una quota di rifrazione). In pratica l’osservatore posto sulla sponda dello Stretto, vedrà riflessa nell’aria soprastante l’acqua del mare la città o una parte di essa, galleggiante o come sospesa in aria. La parte riflessa, essendo ortogonale alla superficie riflettente, rende l’immagine speculare all’originale.
In passato questo fenomeno, qui spiegato in termini scientifici, ha alimentato numerose miti e leggende. Secondo quella più diffusa, la stessa fata Morgana abiterebbe queste fantastiche costruzioni galleggianti sull’acqua. Non a caso, il nome fata Morgana significa letteralmente “fata delle acque”. Secondo un’altra notissima tradizione legata alla città di Messina, nel cui Stretto abbiamo detto il fenomeno può talvolta verificarsi, Morgana avrebbe creato questa illusione ottica per salvare la città siciliana da un’orda di barbari che volevano conquistarla. Il loro re, infatti, affacciatosi sulla sponda calabrese e desideroso di attraversare il mare, fu tratto in inganno da Morgana che, facendo comparire la città sull’acqua, lo illuse circa la reale distanza delle due sponde inducendolo a gettarsi in mare e lasciandolo morire affogato.
Il fenomeno, che come abbiamo detto può verificarsi anche in acque diverse da quelle messinesi, oltre ad alimentare il Folklore, non ha mancato di ispirare poeti e scrittori. Il testo più noto che potrebbe far riferimento a questo fenomeno è L’olandese Volante che evoca la storia di una nave fantasma destinata a solcare i mari in eterno senza mai approdare a riva. La descrizione di questa nave, così come quella di tutte le navi fantasma, avviene dopo un avvistamento in lontananza, in condizioni di luce particolari che sembrano renderne i contorni opalescenti.  Non è improbabile che si tratti di illusioni ottiche assimilabili al fenomeno della Fata Morgana. Fra le elaborazioni letterarie più significative del tema, possiamo ricordare The Rime of  the Ancient Mariner di Coleridge e il libretto dell’opera wagneriana Der fliegen-de Hollander. Ma ancora più probabile è il legame tra illusioni ottiche di questo tipo e le leggende relative a isole misteriose che appaiono e scompaiono improvvisamente, tema caro alla letteratura fantastica e d’avventura.


 
 
 
 
 
 
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