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Canzoni da fiaba
Ogni tre stelle: dalle note di Fabrizio De André alle meravigliose Fiabe di Ambra Caserta
di Giuseppe Rositani
Danzando sulle inquiete note di un triste arpeggio chitarra le acciughe fanno il pallone sotto lo sguardo di un giovane pescatore trasognato. Un ragazzo infelice al quale, in una bottiglia legata stretta, il mare ha regalato un sogno d’amore: negli abissi è nascosta una fortuna che viene dall'oriente, se riuscirà a trovare il pesce d’oro, potrà andarsi a prendere sull’altare, benedetto da Dio, il bacio delle labbra che ha imparato ad amare. “Ogni tre ami c'è una stella marina, amo per amo c'è una stella che trema …” canta Fabrizio De André nel brano della raccolta Anime salve (1996) che racconta la storia del giovane pescatore; perché mai allora lasciare che i suoi sogni, disegnati nel gelido soffitto di una notte d’inverno, dove “ogni tre stelle c'è un aereo che vola…”, vengano sciolti dalla pioggia e si infrangano sugli scogli sui quali il piccolo pescatore si tiene stretto un’ amore annodato alla sua lenza.
Questa è l’idea brillante ed originale che ha spinto Ambra Caserta a far rivivere questa ed altre bellissime storie cantate da Fabrizio de André nelle pagine della sua raccolta di fiabe, Ogni tre stelle, ispirate ai testi del cantautore genovese ed impreziosite dalle raffinate illustrazioni di Nunzio Caserta.
Proseguendo nella lettura di questa interessantissima raccolta incontriamo Jones il suonatore, il musicista incallito che difese la propria libertà col “fino spinato” dalle minacce dell’amore, del denaro e della fede; il partigiano della musica che trasmetteva col suo strumento le esultanze della sua anima per un momento di gioia pura, “per un fruscio di ragazze ad un ballo, per un compagno ubriaco”; l’eroe che lasciò “i campi alle ortiche” cantato in Non al denaro, non all’amore, né al cielo del 1971, ispirata all’Antologia di Spoon River di Masters.
Poi ancora la struggente favola di Marinella, finemente raccontata da alcune delle più incantevoli illustrazioni della raccolta. L’ostinato coraggio d’amare di Ulisse, il protagonista della celebre ballata Un malato di cuore, che ricorda la sfortunata vicenda della Bambina Vudù. Nata dall’allucinata immaginazione del geniale Tim Burton e raccolta nel volumetto edito da Einaudi (1998) Morte malinconica del bambino ostrica, è una tenera creatura dominata da un irrefrenabile sete di calore e di condivisione che vive coraggiosamente il suo atroce martirio, la sua pelle di panno bianco è ricoperta di lunghissimi spilli che le trafiggono il cuore ad ogni minimo contatto col mondo esterno, pur di conoscere i segreti dell’amore. Trovo inutile proseguire nella descrizione di queste squisite pagine d’amore e malinconia, vi lascio alla gradevole compagnia di queste fiabe, al suono dolce della chitarra di Fabrizio De André e al gioioso invito del primo personaggio che incontrerete lungo questo cammino:
“…alla riva sbarcherò , alla riva verrà la gente , questi pesci sorpresi li venderò per niente”