Wordsworth e la natura - ZIP Rivista Letteraria per i Giovani

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Wordsworth e la natura

 


Wordsworth: L’emozione rivissuta in tranquillità
Lontano dal caos della vita urbana, per ritrovare l’armonia della Natura

di Ylenia Jessica Micale


Viviamo in un secolo in cui domina il materialismo e il progresso tecnologico, un secolo in cui la natura e la poesia sembrano essere abbandonate ad un ruolo minimizzato. Siamo in un’epoca di forti contrasti ideologici e politici, di problemi sociali e di distacco religioso. Le campagne sono spopolate, la densità della popolazione si concentra ormai nelle città, fulcro della politica, del business, della vita attiva. Il livello di stress, negli ultimi anni, è aumentato in maniera considerevole: forse perché sono troppe le vite frenetiche e poche quelle immerse nella semplicità e nella tranquillità agreste.
È possibile azzardare un parallelo con la situazione dell’Inghilterra di fine Settecento, segnata da aspri conflitti socio-politici dovuti a vari fenomeni quali l’industrializzazione, lo spopolamento delle campagne, gli echi della Rivoluzione francese. Si tratta di un contesto storico le cui trasformazioni rappresentano la premessa del mondo moderno. In tale periodo di grandi rivolgimenti sociali, si sviluppa la poetica di Wordsworth, fondatore del Romanticismo e del Naturalismo inglese, che avverte fortemente l’esigenza di esprimere passioni e valori distanti dalla società del suo tempo. Egli componeva la propria opera poetica sulla base della percezione del mondo naturale che contrastava con lo scenario urbano. La sua poesia è senza troppi artifici e il poeta padroneggia il blank verse, già ampiamente utilizzato dalla tradizione inglese ai tempi del Teatro elisabettiano. Ciò gli permette di evitare la rima e usare espressioni popolari, avendo come risultato l’imitazione della parlata comune. Compiendo scelte diverse da Pope, l'arte nelle sue composizioni è astutamente dissimulata, ridotta all'indispensabile, poiché il messaggio poetico risiede non tanto nella forma quanto nel contenuto. Il pubblico a cui l’autore si rivolge non è più la corte, ma tutte le classi sociali, che appaiono maggiormente sensibili a una poesia lontana dalle forme arcaiche e più vicina ai sentimenti della gente. Leggendo “The Excursion” emerge la concezione wordsworthiana secondo cui il ricordo di un paesaggio di campagna è capace di ristorare l’animo. “L’emozione rivissuta in tranquillità”, come lui stesso la chiama, è un sentimento che solamente la natura è in grado di suscitare, e che contrasta quindi con l’epoca in cui viveva Wordsworth, e con quella in cui viviamo noi. Leggendo anche le “Lyrical Ballads”, poesie che scrisse insieme all’amico Coleridge, viene fuori l’idea della Natura come maestra suprema, consolazione e rifugio, manifestazione di Dio.  Quest’autore inglese ci insegna che la semplicità della vita rurale è il terreno adatto per le passioni del cuore e dunque per la poesia, che fa rivivere le emozioni, altrimenti intrappolate nei ricordi. “The Prelude”, altra raccolta di poesie, rappresenta il culmine della spaccatura sempre più distinta, tra civiltà urbana e civiltà rurale.
È lontano dalla vita urbana che la fantasia può raggiungere il massimo della sua creatività. Quindi, cari lettori, immergetevi nella lettura di queste poesie, in cui le immagini della natura sono dinamiche, multiformi e vivificate dalla luce divina. Lasciatevi incantare dal lessico e dalla metrica wordsworthiana, da quel tono miltoniano così caro al nostro autore, e poi immergetevi nella natura, riscoprite la bellezza di un tramonto, il profumo del mare, la melodia degli uccelli, il tocco del vento, il volo dell’aquila, che vi regaleranno emozioni dimenticate, che vi faranno scoprire quella rara “emozione rivissuta in tranquillità”.


 
 
 
 
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