Menu principale:
Il finale di Michele Velardi
La sua voglia di vendetta continuava ad aumentare. Allora il giovane professionista organizzò un altro attacco, stavolta contro la moglie del vecchio capo. L’attentato andò a vuoto, ma produsse una maggior irritazione nel figlio della vittima designata. Quest’ultimo, infatti, sempre più arrabbiato e con sete di vendetta insaziabile, ordinò ai membri della cosca, di cui era diventato capo alla morte del padre, di cercarlo ovunque, in ogni piccola parte del paesino o delle città circostanti. Il giovane professionista, però, aveva un nascondiglio introvabile da cui poteva continuare ad agire.
Dopo qualche tempo dalla morte del vecchio boss, infatti, ci fu un altro assassinio: il giovane professionista aveva ucciso il migliore amico del nuovo capo. Alla morte del suo braccio destro, di colui che chiamava il suo migliore amico, questi decise di attuare lui stesso una ricerca per scovare ed eliminare il killer. Non fu semplice, ma dopo sei mesi, finalmente, il nuovo boss scoprì dove si nascondeva il lurido. Cosi organizzò un’imboscata: il 10 Maggio a Piazza Antonello il giovane professionista venne ucciso in un conflitto a fuoco. I mafiosi, compiuto l’attentato, scapparono verso stradine secondarie, ma non tutti fecero in tempo: arrivarono i Carabinieri che, dopo accurate indagini, arrestarono alcuni dei principali componenti di una delle due cosche i quali si dichiararono pentiti.
Grazie alle loro dichiarazioni, una delle due cosche fu estinta dai carabinieri e il loro boss arrestato. Ma alla notizia diffusa dalle Tv, la seconda cosca del paese, che voleva subito farsi notare per far sapere a tutti chi comandava da quel momento in poi, alzò il tiro. Uccise senza pietà chi si opponeva al suo potere, tra cui molti giudici, avvocati, scorte, diventando cosi la cosca più pericolosa di tutta la Sicilia .
Dopo lunghe peripezie, quindi, quella che all’inizio era sembrata, pur non essendo tale, una guerra di mafia si concluse esattamente come di solito accade in quelle circostanze: con la vittoria dei giovani rampanti sui vecchi.